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Aleo Case

Precisazione del difensore «Nessun rinvio a giudizio per Aleo»

In riferimento alla nota del Codacons sulla vicenda legata al promotore finanziario Cristopher Aleo, l’ avv. Pietro Ivan Maravigna, difensore di Aleo ci scrive: «Il signor Aleo definito nell’ articolo “sedicente promotore finanziario” è regolarmente iscritto all’ albo dei mediatori creditizi presso la C. C. I. A. A. di Catania. Ed, in verità, è del tutto inesatta la titolazione dell’ articolo “rinvio a giudizio per truffa di promotore finanziario”. Valga il vero: uno sparuto numero di soggetti al fine di non pagare rate di contratti di finanziamento regolarmente stipulati, rappresentati (rectius “supportati”) dal Codacons ha sporto nei confronti dell’ Aleo (si vedrà se a torto o a ragione) una denuncia per truffa. Trattandosi di reato minore il P. M. ha disposto, come previsto dal codice, la citazione diretta dinnanzi al Tribunale di Mascalucia. Nessun Giudice ha mai, pertanto, esaminato la posizione giuridica del sig. Aleo, né ha mai ascoltato le sue difese ed, ovviamente, nessun Giudice ne ha mai disposto il rinvio a giudizio. Vale la pena di ricordare, in particolare all’ ufficio legale del Codacons che, nel sistema costituzionale italiano vige la presunzione di innocenza e che, invece, dare per acclarati fatti che devono essere sottoposti a vaglio giudiziario dandone inopportuna comunicazione alla stampa costituisce reato reato penale di diffamazione di cui qualcuno sarà certamente chiamato a rispondere. A fronte dei pochi soggetti denuncianti chiameremo a testimoniare dinanzi al Tribunale di Mascalucia le migliaia di cittadini catanesi che senza alcun problema hanno, in tempi di difficilissimo accesso al credito, avuto erogato i loro prestiti grazie al meritorio lavoro del signor Aleo. Né può escludersi che i soggetti che hanno denunciato il signor Aleo lo abbiano fatto in maniera del tutto strumentale solo al fine di trovare un escamotage per evitare di onorare gli impegni contratti con la finanziaria e, anche questo sarà un Tribunale che dovrà accertarlo. Ed infatti, è un fatto notorio che le finanziarie che stipulano decine di migliaia di pratiche siano spesso sottoposte a procedimenti penali a seguito di denunce presentate da quei soggetti che non in grado di far fronte alle obbligazioni assunte ricorrono strumentalmente alla denuncia-querela. Infine, ci sia consentita una considerazione di tipo giuridico sulla deprecabile iniziativa di auto promozione con la quale l’ Ufficio Legale del Codacons invita improbabili utenti a prendere contatti al fine della costituzione di parte civile. Un ufficio legale dovrebbe sapere (ovviamente se al suo interno vi è la presenza di avvocati) che in un processo possono costituirsi parte civile unicamente i soggetti indicati come parti offese nel decreto di citazione. Questi soggetti sono già stati tutti individuati ed invitati a costituirsi secondo le norme di rito. L’ appello del Codacons è solo l’ ennesima trovata pubblicitaria di un’ associazione a Catania notoriamente propensa alla promozione pubblicitaria piuttosto che alla effettiva difesa dei consumatori.